Tra i gioielli custoditi nella Collegiata di Castiglione Olona si segnala un raffinato candelabro d'inizio Quattrocento. Di manifattura tedesca o fiamminga, fu probabilmente commissionato dal Cardinale Branda Castiglioni durante gli anni di rinnovamento del borgo. Un oggetto ricco di fascino, che ancora oggi ha molto da dire...
La prima storia ha il sapore dell'avventura cortese e a raccontarla è lo stesso candelabro. Attorno al corpo centrale girano infatti otto bracci, oguno dei quali prende le forme sinuose di un drago su cui poggia la silhouette di un cavaliere; alle sue spalle un'elegante figura di fanciulla attende l’esito della battaglia. È il racconto di san Giorgio che sconfigge il drago e salva la principessa da un triste destino. Per otto volte la scena si ripete, identica, in un gioco senza fine di luci e di ombre.
La seconda storia è un piccolo giallo di fine Ottocento. Nel 1886 il lampadario lasciò la Collegiata alla volta di un antiquario milanese per un intervento di pulitura. Tuttavia a fare ritorno non fu l’originale ma una copia fabbricata a regola d'arte, con tanto di imitazione dei difetti e delle saldature originali. A smascherare l’inganno fu Luca Beltrami, che riconobbe per caso il manufatto autentico, adoperandosi poi perché tornasse ai legittimi proprietari. Il falso candelabro, rimasto a Castiglione, si può ammirare oggi nella Chiesa "di villa".
La seconda storia è un piccolo giallo di fine Ottocento. Nel 1886 il lampadario lasciò la Collegiata alla volta di un antiquario milanese per un intervento di pulitura. Tuttavia a fare ritorno non fu l’originale ma una copia fabbricata a regola d'arte, con tanto di imitazione dei difetti e delle saldature originali. A smascherare l’inganno fu Luca Beltrami, che riconobbe per caso il manufatto autentico, adoperandosi poi perché tornasse ai legittimi proprietari. Il falso candelabro, rimasto a Castiglione, si può ammirare oggi nella Chiesa "di villa".
La terza e ultima storia svela un segreto custodito nei sottotetti della Collegiata. Sopra la volta della navata maggiore si cela infatti l’argano che consente la movimentazione verticale del lampadario. Il meccanismo, ancora perfettamente funzionante, facilitava in passato la sostituzione delle candele. Nel 2018 è stato nuovamente messo in funzione per calare e riposizionare il candelabro durante le fasi pre e post restauro.
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L'argano nascosto nei sottotetti della Collegiata, sull'estradosso della volta maggiore.
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