Il 24 giugno ricorre la festa di san Giovanni Battista, patrono a cui è intitolata la basilica di Busto Arsizio (in foto). Alla sua figura si legano leggende e tradizoni locali, come quella della rugiada di san Giovanni, dagli effetti balsamici. Da non perdere, dietro l'altare della chiesa, gli affreschi settecenteschi di Biagio Bellotti con il Battesimo di Cristo.
Le numerose dedicazioni a san Giovanni testimoniano la presenza nel varesotto dei Longobardi, che scelsero il Battista come santo tutelare.I resti di un antico battistero a lui dedicato si possono ancora ammirare tra gli scavi archeologici di Castelseprio,fiorente centro di potere in epoca longobarda.
Porta il nome di san Giovanni anche il battistero di Varese, fondato secondo un'antica tradizione dalla regina Teodolinda. Gli affreschi trecenteschi raccontano storie passate di santi protettori, di pellegrini a cavallo e nobili committenti.
Se volete conoscere l'intera vicenda del Battista, il mio consiglio è di visitare l'Oratorio Visconteo di Albizzate. Ai consueti episodi evangelici, la narrazione pittorica affianca una serie di scene post mortem, fino al miracoloso ritrovamento dei resti di Giovanni. Il racconto, tratto dalla Legenda Aurea, è immerso in un tono favolistico, con accenni gustosi alla vita quotidiana e alla moda del Trecento.
Per restare in tema è possibile ammirare un capolavoro di Masolino da Panicale al Museo della Collegiata di Castiglione Olona: qui il maestro toscano fissò, con la grazia della sua pittura, gli episodi principali della vita di san Giovanni. Siamo intorno al 1435 e il Cardinale Branda Castiglioni portava il primo alito di Rinascimento in Lombardia.
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