Mettetevi per un momento nei panni di Robert Welbank, quando per la prima volta si ritrovò sotto una cascata di zi teng, la vite blu. Era il 1816, Welbank era in Cina per affari e in Europa una pianta così non si era mai vista. Di ritorno dall'Oriente, il capitano portò con sè alcuni esemplari di quel rampicante, che dai Kew Gardens di Londra si sarebbe diffuso nel Vecchio Continente con il nome scientifico di wisteria sinensis. I tedeschi, dal canto loro, lo ribattezzarono più poeticamente blauregen, pioggia blu.
In Italia la pianta è nota con il nome di glicine per la dolcezza del suo profumo. Il termine in verità era stato coniato nel Settecento dal botanico Linneo e destinato ad un altro arbusto dai fiori a grappolo, di provenineza americana.
Proprio negli Stati Uniti il glicine trovò la sua celebrazione ai primi del Novecento, grazie alle vetrate di Louis Comfort Tiffany. Progettate per la sua residenza di Long Island, si possono ammirare oggi al Morse Museum di Winter Park, in Florida. E tra le creazioni Tiffany per il mercato dell'arredamento non poteva mancare un'iconica wisteria lamp.
Delle varietà di glicine più spettacolari, quella giapponese (wisteria floribunda) si distingue per la lunghezza delle sue infiorescenze. Per chi fosse alla ricerca di una passeggiata romantica da non perdere lo scenografico Wisteria Tunnel presso i giardini Kawachi Fuji, nel sud del Giappone.
Ma se volete godere di una cascata di petali viola non è necessario andare così lontano... All'Eremo di Santa Caterina del Sasso, sul Lago Maggiore, l'orto dei carmelitani offre una piacevole sosta vista lago all'ombra del pergolato, che in primavera si colora dell'esuberante fioritura del glicine!
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L'ingresso all'orto dei carmelitani all'Eremo di Santa Caterina del Sasso (Leggiuno)