Blasonati o no, alla Rocca di Angera tutti dobbiamo presentarci al cospetto dell’unicorno. Sopra l’arco d’ingresso alla corte d’onore, fa bella mostra lo scudo dei Borromeo, dove il leggendario destriero è dipinto di bianco in campo rosso, tra svolazzi di nastri blu. Ad accompaganarlo ci sono il dromedario col pennacchio, simbolo di pazienza e devozione, e il biscione milanese, in segno di fedeltà alla casata Visconti-Sforza, da cui i Borromeo acquisirono il possedimento.
Dalla torre castellana di Angera le potenti famiglie dominavano il Lago Maggiore e i suoi commerci. Di fronte si ergeva la Rocca di Arona, che vide i natali di san Carlo e che molto tempo dopo sarebbe stata distrutta per ordine napoleonico.
Se davvero volete entrare nel magnifico regno del liocorno, dovrete navigare verso nord, fino all’Isola Bella. Tra i nobili ambienti del palazzo, ritroverete il favoloso animale tessuto in un arazzo prezioso, mentre lotta con una fiera, o pietrificato per sempre nei mosaici delle grotte. Alla fine del viaggio sarà lì ad attendervi, altero e rampante, in cima alla terrazza più alta del giardino, a ribadire il suo dominio sul golfo delle Isole Borromee.
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