“Luino non deve essere cercata sulle carte geografiche o nell’elenco dei Comuni d’Italia, ma in quell’altra ideale geografia dove si trovano tutti i luoghi immaginari nei quali si svolge la favola della vita”. Così scriveva Piero Chiara a chiusura del romanzo Il piatto piange (1962). Così parlava della “sua” Luino, città letteraria, scenario ideale per le vicende dei tanti personaggi che popolano romanzi e racconti dello scrittore, come Emerenziano Paronzini alle prese con le sorelle Tettamanzi (La spartizione, 1964).
Nella tranquilla cittadina lombarda, affacciata sul Lago Maggiore, realtà e finzione si mescolano in una nuova geografia letteraria. Perdendosi tra le bancarelle del mercato del mercoledì è facile immedesimarsi nel vagabondare del giovane Pierino (Le avventure di Pierino al mercato di Luino, 1990). Gettando lo sguardio verso i castelli di Cannero, torneranno alla mente le scene del giallo La stanza del vescovo, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo (1976). Il molo strapperà un sorriso ripensando alla vicenda rocambolesca di un uovo (L’uovo al cianuro e altre storie, 1969)… E si potrebbe continuare.
Questa è la magia ammaliatrice di Luino. Qui lo scrittore posò il suo primo sguardo inadagatore sul mondo, cogliendo i tratti distintivi di un’umanità varia che avrebbe in seguito animato le sue storie.
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In foto: Palazzo Verbania, testimonianza della stagione Liberty a Luino