Storie di una narratrice in viaggio

Gavirate in rosa

21.05.21 10:24 AM Comment(s) By e.montedoro

Se le località avessero un colore, quello di Gavirate sarebbe il rosa.

Rosa come la “casina” di Guida Morselli, costruita all’inizio degli anni Cinquanta nella frazione di Santa Trinità. Qui lo scrittore viveva “solo su un piccolo pezzo di terra”, come racconta in una lettera del 1965 indirizzata ad Italo Calvino. In questa sua esistenza da eremita Morselli lavorò ai romanzi che non trovarono in vita il favore degli editori. I suoi scritti uscirono tutti postumi, pubblicati da Adelphi, come Dissipatio H.G. diventato poi un caso letterario.
Rosa come le trame trasgressive di Mura, pseudonimo di Maria Volpi Nannipieri. Nata a Bologna, prese casa a Gavirate negli anni Venti, dove visse in compagnia della madre e del fratello. Oltre sessanta i titoli lasciati dall’autrice, che incontrarono l’apprezzamento di Filippo Tommaso Marinetti e che spinsero la rivale Liala a chiedere un incontro, avvenuto proprio a Gavirate.

Anche Giosuè Carducci ebbe qui la sua parentesi rosa. Nella lontana estate del 1890 frequentava con l’amata Annie il Caffè Veniani, oggi come allora tappa obbligata per chi desidera gustare i tipici Brutti e Buoni. All’età di ventiquattro anni, Annie Vivanti faceva capolino nel panorama letterario con una raccolta di componimenti dal titolo Lirica. Vantava la prefazione del grande Carducci, dietro cui si celava una storia di passione non solo per le lettere. Per l’affascinante scrittrice prese a battere il “vecchio cuore” del poeta toscano; non c’è dichiarazione più limpida dell’elegia che porta il suo nome, Ad Annie. Una vicenda piuttosto chiacchierata all’epoca, per l’evidente differenza d’età tra i due amanti. A chi volesse approfondire consiglio di leggere Addio caro orco. Lettere e ricordi, a cura di Anna Folli per Feltrinelli.

Per i più “romantici”, non solo in chiave sentimentale, è possibile ammirare un Bacio di Romeo e Giulietta in versione maxi (in foto un dettaglio). Sulla facciata della scuola primaria di Gavirate, l’artista contemporaneo Andrea Ravo Mattoni ha riprodotto con la tecnica spray il noto dipinto di Francesco Hayez: L’ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo (olio su tela, 1820), oggi conservato a Villa Carlotta di Tremezzo.
E per finire c’è lui, sua maestà il Monte Rosa, che domina con il suo profilo inconfondibile il panorama del lago di Varese, incantando da sempre i viaggiatori di tutti i tempi.


Per saperne di più sul progetto del museo diffuso in provincia di Varese, invito a leggere un mio contributo pubblicato sul sito in-Lombardia: La gita al lago che non ti aspetti.


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